Io ed il mio amico Guerrino amiamo dire che saremmo stati un bel duo tra i nuovi sceneggiatori: dopo le celeberrime coppie Garinei-Giovannini, Amurri-Verde, Terzoli-Vaime, ci poteva stare anche Mass e Guè per come sia facile per noi, anche oggi cogliere
nei comportamenti quotidiani il sarcasmo tipico dei grandi della rivista italiana. Non saremmo, infatti, degli incalliti fans di Totò, Peppino, Alberto Sordi e simili.
Un’estate all’Elba ci recammo da un fornaio per ingozzarci di focaccia, quella più unta, dialogando tra noi al nostro solito sfottò, quando la simpatica e giovanile fornaia si rivolge a Guerrino dicendogli: “Ma il suo amico è nato per comandare?” e, prima della sua risposta , mi giustifico affermando a voce alta: “Cara Signora, si vede che lei non conosce il proverbio “il comandare è meglio del fottere“. Lei replicò istantaneamente : “La mi scusi, semmai varrà per lei, perché per me il fottere è meglio di comandare!”.
Massimo
